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Paradiso made in Italy

COSA VEDERE ALLE ISOLE TREMITI

Iniziamo con dire che c'è da perdersi ! Le Isole sono piccole ma ognuna merita almeno un giorno di visita, allo stesso tempo anche in una sola giornata si riesce a vederle ed essere appagati. Le cose da vedere sono veramente molte, sia via terra che via mare, sotto il punta di vista naturalistico e artistico, qui la natura e l'uomo si sono espressi al meglio. Ogni isola è diversa dall'altra, ti accorgerai tu stesso visitandole, ti aspettiamo ! Le Grotte, le Baie e l’Abbazia, non le trovate qui, sono in pagine a loro dedicate.

 

SAN DOMINO

 

LO SCOGLIO DELL'ELEFANTE

E' un grosso scoglio, alto 20 mt. dove la natura sembra che si sia divertita, per mezzo del mare con i suoi flutti, del vento e con la pioggia, ha modellato la forma di un elefante che, inginocchiando in mare con le sue mastodontiche zampe, immerge la proboscide come voler sorbire un sorso d'acqua fresca. Appena prossimi alla punta di S. Domino, oltre Cala Matano, scorgiamo, con stupore, uno scoglio grandioso a forma di animale. L'animale tutto in roccia, simile ad elefante di altezza di venti metri appare accovacciato, con proboscide tesa, come per fiutare la brezza marina, e chissà, il respiro del mondo. La natura ha voluto immedesimarsi sotto torma di elefante, ma più mastodontico del conosciuto animale forse a voler significare come essa possa fare le cose più grandiose e perfette di quanto gli uomini sappiano.

SAN DOMINO

 

IL FARO

Il faro di San Domino è oggi in vendita come altri beni dello Stato, è da molti anni in disuso, (ora ce n'è uno moderno e automatico). Venne danneggiato da un attentato nel 1987, che come si può leggere in diversi scritti, sembra che fù ordinato dal colonnello libico Gheddafi, il quale in quel periodo rivendicò le Isole Tremiti quale territorio appartenente al suo stato. Fù un grave episodio di cronaca a livello internazionale eppure ancora oggi non è stata chiarita la vicenda.

SAN DOMINO

 

L'ARCHITIELLO

SAN DOMINO

 

PUNTA SECCA

SAN DOMINO

 

I PAGLIAI

I Pagliai o Faraglioni alle delle isole Tremiti, sono quattro scogli che dal mare si alzano a forma quasi di mucchi di paglia. Sia gli scogli che le falesie sono formati da roccia calcarea bianca. Le due splendide spiaggette che si trovano a ridosso dei Pagliai sono formate da brecciolina fine. Vicino la riva ci sono alcuni scogli in superfice, utile da sapere per chi ci arriva in gommone.

SAN DOMINO

 

IL GUERRIERO ACHEO

SAN DOMINO

 

PIAZZA BELVEDERE

SAN DOMINO

 

LA MERIDIANA

La meridiana a sfera armillare semplificata è costituita dall'intersezione di due semicerchi poggiati su un basamento circolare fisso sul quale vi è una marcatura della rosa dei venti. L'ora viene determinata dalla posizione dell'ombra dello gnomone sulla scala graduata riportata sul semicerchio, che funge da quadrante. Il corretto funzionamento è assicurato dall'orientamento, rispetto al piano orizzontale, con un'angolazione corrispondente al valore della latitudine del luogo. L'orientamento sull'asse meridiano (direzione Nord Sud) assicura l'indicazione del mezzogiorno solare vero in corrispondenza con l'asse costruttivo dello stesso orologio. Autore: Mauro Fizzanotti - Anno: 2003

SAN DOMINO

 

LA RIPA DEI FALCONI

CAPRARA

 

LA STATUA IMMERSA DI PADRE PIO

(dal 2002 poi canonizzato SAN PIO) La statua, si trova a pochi metri dalla costa dell'isola di Caprara La si può raggiungere noleggiando un gommone o con le imbarcazioni che promuovono il tour dell'arcipelago con sosta sopra la statua, dando a chi vuole il tempo di fare un breve bagno. La statua è di bronzo, alta 3 mt. e pesa 12 qt., con 110 qt. di basamento. Ha le braccia aperte e lo sguardo del Santo è rivolto verso il cielo come se stesse invitando i nuotatori ad avvicinarsi. Fare il bagno qui è davvero emozionante, la statua fa da attrazione anche per piccoli branchi di pesci che si trovano spesso nei pressi della statua, come a far compagnia al Santo. La statua che si trova alle isole Tremiti è la più grande statua di Padre Pio mai realizzata, la più grande statua sottomarina del mondo, è opera dello scultore foggiano Domenico Norcia. Fù Immersa nei fondali dell'arcipelago Tremitese il 3 ottobre 1998. La si può trovare alle coordinate N 42° 07' 947 - E 15° 30' 835.

CAPRARA

 

PUNTA SECCA

CAPRARA

 

L'ARCHITIELLO

CAPRARA

 

IL FARO

SAN NICOLA

 

LA SALIZADA

SAN NICOLA

 

LA TORRE DEL CROCIFISSO

SAN NICOLA

 

LA FINESTRELLA

SAN NICOLA

 

LA TORRE DEL PENNELLO

SAN NICOLA

 

IL CANNONE

SAN NICOLA

 

IL MONTONE

SAN NICOLA

 

I CAMERONI

SAN NICOLA

 

IL MONUMENTO AI CADUTI

SAN NICOLA

 

IL LARGO VASCA

SAN NICOLA

 

LA FORTEZZA

Tra cielo e mare, sulla roccia secolare dell'isola di S. Nicola, si erge maestoso il 'Santuario Monastero e Fortezza' di 'Santa Maria a Mare', E' imponente ciò che hanno costruito i tre ordini monastici che si susseguiro alle Tremiti, i quali per difendersi dagli attacchi dei pirati, innalzarono mura colossali, invalicabili, che ancora oggi si possono ammirare in tutto il loro splendore. L'isola è una fortezza nel suo insieme, con le mura difensive che partono dallamarina e salgono tra feritoie, torri con merlature e piombatoi, sino ad arrivare all'ingresso del Castello dei Badiali e continuare proteggendo tutti i vari ambienti abbaziali.

SAN NICOLA

 

IL TORRIONE ANGIOINO

SAN NICOLA

 

IL MASCHIO

SAN NICOLA

 

LA MERIDIANA

Il pozzo della Meridiana, anticamente era una cisterna, opera dei frati, ricostruita poi intorno agli anni 60'. Il nome indica la sua funzione di segnare l’ora per mezzo dei raggi di sole, in origine quando si supponne non fosse ricoperta dal terrazzo. Ha una profondità di circa 17 mt.

SAN NICOLA

 

IL CELLIERE

SAN NICOLA

 

I TRE ARCHI

SAN NICOLA

 

L'ABBAZIA

SAN NICOLA

 

IL PRIMO CHIOSTRO

SAN NICOLA

 

IL SECONDO CHIOSTRO

SAN NICOLA

 

LE PRIGIONI

SAN NICOLA

 

LA TAGLIATA

SAN NICOLA

 

IL CAVALIERE DI SAN NICOLO'

La Torre del Cavaliere completa la difesa dell'Abbazia Fortezza di San Nicola, o a seconda dei punti di vista è il primo baluardo di difesa, essendo a ridosso del 'Pianoro' (zona disabitata dell’isola), dove i piarati anticamente si accampavano prima di sferrare l'assalto ai Monaci e ai loro preziosi possedimenti. E' una torre imperiosa costruita direttamente sulla roccia, con al centro di essa un grande piombatoio che serviva per la difesa dello stretto passaggio sottostante (la Tagliata). E' uno dei 'monumenti' più suggesti dell'intero arcipelago Tremitese, assolutamente da vedere.

SAN NICOLA

 

LA VECCHIA MULATTIERA

SAN NICOLA

 

IL PIANORO

SAN NICOLA

 

LA NECROPOLI

SAN NICOLA

 

LA TOMBA DI DIOMEDE

SAN NICOLA

 

LE TRINCEE

SAN NICOLA

 

LA CASA DI GIULIA

SAN NICOLA

 

IL CRISTO

SAN NICOLA

 

IL CIMITERO LIBICO

SAN NICOLA

 

IL CIMITERO CRISTIANO

PIANOSA

 

LA NAVE AFFONDATA

A circa 30 metri dalla costa dell'isola di Pianosa, esiste un relitto affiorante con lo spettro rugginoso di prua, rosicchiato dai flutti, si tratta della motonave PANAYIOTA battente bandiera cipriota. L’autoaffondamento risale alla notte dell’11 marzo 1986, quando l’imbarcazione urtò contro gli scogli. Il mercantile era salpato da Alessandria d’Egitto e diretto a Sitia, in Grecia, ma in una situazione difficile da spiegare dove anche il radar si è guastato, la nave urta con la prua sugli scogli dell’isola, in una notte con visibilitàè di oltre due miglia sul mare forza 3 col vento che spira da Sud. L'equipaggio fu salvato dalla motonave EL GRECO che raccoglie gli 8 uomini a bordo. Dal 12 marzo, per 8 giorni, si tenta di disincagliare lo scafo senza esiti positivi e la società proprietaria della PANAYIOTA si rifiuta di rimuovere il mercantile chiamando in causa lo Stato italiano, ancorandosi alla falsa circostanza che il faro di Pianosa era spento e non esistevano le boe di segnalazione ai naviganti.

PIANOSA

 

IL LAGHETTO

PIANOSA

 

IL RIFUGIO DEI PESCATORI

IL CRETACCIO

 

I COLORI

L'isolotto è costituito principalmente di creta, questo fa si che sciogliendosi durante le piogge, l'acqua intorno acquista colore verde-smeraldo, uno spettacolo che riempie di stupore. La roccia, è di colore giallo e per via di minerali ferrosi in alcuni punti si possono notare delle striature color rossastro, dove, tra l'altro, il vento e le azioni corrosive di agenti atmosferici/marini, hanno modellato il Cretaccio rendendolo un paesaggio unico.

IL CRETACCIO

 

LO SCOGLIO DEL DIAVOLO

IL CRETACCIO

 

LO SCOGLIO DELLA VECCHIA

 

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